Editoriale di Maurizio Landini (da RadioArticolo1)
Sulla scena pubblica italiana si agitano fantasmi: in nome della “sovranità nazionale” evocano il “tradimento” con toni che, cent’anni dopo, ricordano quelli della “vittoria mutilata”. È un modo – pericoloso – per distogliere l’attenzione dai problemi reali del Paese e dei suoi cittadini. È urgente, invece, rimettere al centro il lavoro che manca – e quando c’è è spesso troppo precario – le condizioni di vita delle persone, affrontarne l’impoverimento, il disagio e le solitudini cresciuti in questi anni.
Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una settimana di mobilitazione per sostenere le richieste fatte al governo e il bisogno di superare le resistenze di Confindustria per rinnovare i contratti nazionali di lavoro. Dopo la grande manifestazione in piazza San Giovanni a Roma dello scorso febbraio – e tutte le altre mobilitazioni territoriali e di categoria – il nuovo governo, a differenza di quanto avevano fatto quelli precedenti, ha aperto una discussione con il sindacato. Il confronto ha prodotto alcuni risultati positivi, a partire dalla riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti (taglio del cuneo fiscale) e dalla cancellazione dei superticket nella sanità pubblica.
Tuttavia resta ancora molto da fare e per questo Cgil, Cisl e Uil vogliono ricordare e spiegare quali problemi restano aperti e quali sono le nostre proposte e richieste per migliorare le condizioni delle persone, avviare un percorso di riforme per porre rimedio alle crescenti ingiustizie e rispondere alle aspettative di lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani. Riportando così l’attenzione dell’opinione pubblica sulle questioni concrete e urgenti, come – a loro modo – stanno facendo sull’emergenza democratica e quella ambientale i movimenti delle “sardine” e i giovani di Friday for future.
Investimenti pubblici e privati, occupazione e Mezzogiorno, crisi industriali e sviluppo ambientalmente sostenibile, controllo degli appalti e sblocca cantieri, contratti pubblici e privati, stato sociale, riforma delle pensioni e fisco più equo. Questi sono i principali temi su cui chiediamo risposte, a partire dalla legge di bilancio in discussione per aprire un confronto che produca nei prossimi mesi risultati tangibili.
Di qui, quindi, una settimana di mobilitazioni territoriali, con tre giornate di “assemblea pubblica” a Roma, il 10, 12 e 17 dicembre, in cui le delegate e i delegati di Cgil, Cisl e Uil svilupperanno queste tematiche raccontando al Paese la loro condizione, i loro problemi, le loro aspettative. E riportando il confronto pubblico a una dimensione più concreta, costruttiva e civile.